Aedina

Eccomi: avete visto una mia fotografia

e ipotizzare l’ambientazione, è stata un’acrobazia;

chi mi ha immaginata in fondo al mare, 

con strani pesci giù giù a nuotare;

chi mi ha inserita in una savana

con leoni e pantere… non proprio un toccasana!

Per alcuni addirittura un maschio son diventata

magari con barba e capelli grigi, ma non mi sono lamentata.

 

D’altronde, sì, sono ancora un pò pelosa

come tutti i miei compari, di peli ne ho a iosa!

Ma non sono certo più un grosso scimmione

che gira nudo… come dice un certo studentONE.

L’umanità discende dalle scimmie… per risalire dove?

Si spera al miglioramento, che impari sempre cose nuove. 

Vengo assai prima di scienza o medicina; 

io guardo alla natura, a noi molto più vicina. 

Vivo in sintonia con la vivacità degli animali, 

coi venti veloci e i terremoti più letali, 

con la terra feconda e i fiumi giocosi, 

con le montagne solenni e gli alberi generosi. 

Da loro assorbo tutto il mio sapere

che divulgo al mio popolo perché abbia più potere. 

Il mio è un viaggio fisico e spirituale 

sulla nostra terra o nel mondo immortale. 

Posso parlare coi morti senza lo scatto alla risposta; 

percorro chilometri ma all’autogrill non faccio sosta. 

Non nei mari o nei deserti mi trovo ad abitare, 

ma accanto al grande Eridano: del mio popolo l’altare. 

Detto questo mi presento: io sono una sciamana

forse per voi, ora, una parola strana.

Nomen est omen diranno i latini. 

Datemi un nome che al mio ruolo si avvicini.

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